Rivestimento del soffitto del camper: altro che Cappella Sistina

Rivestimento del soffitto del camper fai da te

La Cappella Sistina è uno dei più famosi tesori della Città del Vaticano. Michelangelo Buonarroti impiegò quasi 10 anni per affrescare la volta che rappresenta oggi una delle opere artistiche più conosciute della civiltà occidentale.

Seriously?

Michelangelo! 10 anni ci hai messo? Noi in pochi mesi abbiamo rivestito tutto, e dico TUTTO, il soffitto del camper…altro che Cappella Sistina. 🙂

In questo articolo ti racconto di come abbiamo isolato, rivestito e rifinito il tetto interno della cellula del nostro furgone camperizzato.

Ti ho già raccontato la nostra metaforica sfida con la NASA nella costruzione del pavimento del camper. In questo articolo invece faremo un testa a testa con uno degli artisti più famosi di tutti i tempi (sì, hai capito…parlo di Michelangelo).

Se vuoi saltare facilmente in una sezione del post puoi usare l’indice degli argomenti qui sotto.

Isolamento termico del tetto

Come già fatto per il pavimento, la prima cosa a cui pensare è l’isolamento termico, per garantire una protezione da caldo estivo e dal freddo invernale.

Abbiamo usato tre diversi strati di materiale isolante:

Abbiamo incollato i pannelli di XPS direttamente sulla lamiera del tetto. Abbiamo farcito come maritozzi i montanti del tetto con la schiuma espansa. Infine abbiamo coperto il rosa dell’XPS con i fogli di reflectix.

Se sei curioso di scoprire tutti i dettagli dell’installazione dell’isolamento termico, dai una letto a come abbiamo isolato termicamente il nostro furgone.

Pannelli di XPS sul soffitto interno del furgone
Pannelli di XPS sul soffitto interno del furgone
Fogli di reflectix incollati sopra i pannelli rigidi di XPS
Fogli di reflectix incollati sopra i pannelli rigidi di XPS

Spazio, spazio…lasciamo respirare questo reflectix

L’aspetto fondamentale da tenere a mente quando usi il reflectix, è di lasciare spazio davanti al materiale. In teoria il modo più efficiente di usarlo è di lasciare spazio liberi da entrambi lati del foglio.

Il funzionamento del reflectix si basa sulla “riflessione” del calore. Il calore (la componente di radiazione elettromagnetica) arriva sulla superficie argentea del reflectix e viene riflessa indietro.

Se non ci fosse un adeguato spazio davanti alla superficie, questa non sarebbe in grado di riflettere il calore e non avrebbe effetto in termini di isolamento termico.

Tra le superfici del reflectix e del rivesto interno del soffitto abbiamo lasciato circa due centimetri di spazio vuoto in modo da ottenere il massimo risultato.

Due centimetri di spazio vuoto tra il reflectix ed il rivestimento del soffitto
Due centimetri di spazio vuoto tra il reflectix ed il rivestimento del soffitto

Rivestimento interno del soffitto del camper

Lo sai qual’è la prima grande sfida che Michelangelo si trovò ad affrontare nell’affrescare la Cappella Sistina?

No, no. Non pensare a cose complicate. Il primo problema non era che colori usare o come rappresentare il mistero della Creazione di Dio.

Il vero problema iniziale era come cavolo arrivare alla volta.

Michelangelo progettò e costruì una impalcatura di legno innovativa che gli permise di dipingere tutta la volta della Cappella.

Non lo troverai certamente nei libri di testo di storia dell’arte, anche noi abbiamo avuto i nostri problemi di “impalcatura”.

Come e dove fissare tutto il rivesto interno della cellula del furgone?

Non puoi infatti prendere il rivestimento ed iniziare a mettere viti alla cieca sul tetto…a meno che tu non voglia un furgone punk con le punte che escono da tetto. 🙂

Ora ti racconto come abbiamo fatto.

Abbiamo deciso di utilizzare i montanti del tetto come struttura portante di tutto il rivestimento interno in legno.

Ora c’erano due problemi nell’avvitare direttamente il rivestimento di legno ai montanti di alluminio:

  • il rivestimento del soffitto sarebbe stato quasi a diretto contatto con lo strato di reflectix, rendendo il suo effetto isolante praticamente nullo;
  • la struttura portante del veicolo sarebbe diventato uno scolapasta di fori per le viti…non il massimo per il povero telaio del furgone.

Abbiamo quindi deciso di creare dei supporti di legno sui montanti del tetto. In questo modo ci sono circa 2 cm di spazio tra soffitto e reflectix e solo poche viti sono avvitate direttamente nel montante.

Supporto di legno sui montanti

Per rivestire i montanti abbiamo usato dei listelli di abete rosso con una sezione 19 x 74 mm.

Ora il problema è che, come ben sai, il tetto di qualsiasi veicolo non è affatto piatto. Come fare quindi a modellare un listello rigido di legno su una superficie curva?

Un qualsiasi appassionato di lavorazione del legno fai da te potrebbe darti decine di opzioni. Come ben sai noi non siamo dei mastri falegnami. Ci siamo quindi orientati sulla tecnica che ci sembrava più semplice e pratica:

La tecnica del kerfing.

Questa tecnica di lavorazione del legno consiste nel creare tanti intagli (kerf significa intaglio in inglese) con una profondità di circa 2/3 lo spessore del listello di legno. In questo modo si creano delle cerniere elastiche…ops mi è partita l’indole da ingegnere. In poche parole il legno diventa “più flessibile” e si piega facilmente.

Abbiamo realizzato degli intagli a circa 10 cm di distanza tra loro con il seghetto alternativo. Infine abbiamo fissato i listelli di legno ai montanti usando solamente 5 viti tek autofilettanti per ciascun montante.

Tutto il soffitto del camper può ora essere avvitato ai supporti di legno lungo i montanti, evitando di bucare troppe volte i montanti del veicolo e lasciando un adeguato cuscino d’aria allo strato di reflectix.

Intagli nei listelli di legno per i montanti del tetto
Intagli nei listelli di legno per i montanti del tetto
Intagli profondi circa 2/3 dello spessore del listello di legno
Intagli profondi circa 2/3 dello spessore del listello di legno
Valerio mentre fissa il supporto di legno sul montante del tetto
Valerio mentre fissa il supporto di legno sul montante del tetto

Rifinitura del soffitto con perline di legno

Michelangelo fu ingaggiato per rappresentare i 12 apostoli sulla volta della Cappella Sistina. Alla fine del lavoro Michelangelo affrescò più di 300 figure lungo la navata.

Anche noi inizialmente pensavamo di mettere semplicemente dei pannelli sottili di compensato. Gli ovvi vantaggi sono la semplicità di installazione ed il peso estremamente leggero.

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Man mano che ci informavamo vedendo le conversioni di altri vanlifer, abbiamo scoperto tantissime altre alternative. Tra queste abbiamo scelto il sistema delle doghe (meglio dette perline) ad incastro. Abbiamo usato doghe di abete rosso con uno spessore di 14 mm e con un sistema ad incastro che praticamente non lascia spazio tra le perline.

Pro e contro di un rivestimento del soffitto con le perline di legno?

I pro sono chiaramente un maggior isolamento termico (il legno è più spesso di un pannello sottile di compensato) e un colpo d’occhio finale da urlo (questo punto può essere molto personale).

I contro sono un maggior peso della struttura e molto molto più lavoro.

Come installare le perline sul tetto

Per ottenere un effetto rustico del soffitto abbiamo installato le perline in maniera sfalsata tra loro alternando doghe di diversa lunghezza. Le perline non sono quindi tutte della stessa lunghezza messe parallele tra loro.

E come avete avvitato le perline al tetto?

Abbiamo tagliato le perline in modo che nella larghezza di ogni singolo supporto di legno dei montanti ci potessero entrare le estremità di due doghe.

Come puoi vedere nelle foto, le estremità di due perline si toccano in corrispondenza del montante di legno dove sono fissate con delle viti.

Ricorda di dare dei leggeri colpi di martello per far incastrare gli attacchi maschio femmina delle perline.

Piccoli consigli:

  • le perline che acquisti non saranno tutte esattamente la stessa lunghezza;
  • alcune perline possono essere leggermente ondulate;
  • 2-3 viti sono più che necessarie per sostenere il peso di una perlina anche molto lunga.

Il risultato finale ci ha lasciati senza parole. Siamo riuscito a realizzare esattamente quello che avevamo in mente…cosa che non accade quasi mai. 🙂

Perlina avvitata su una metà del supporto di legno sul montante
Perlina avvitata su una metà del supporto di legno sul montante
Giulia mentre martella una perlina per farla incastrare correttamente
Giulia mentre martella una perlina per farla incastrare correttamente

Punti luce sul tetto della cellula

Michelangelo completò gli affreschi della volta nel 1512. Il risultato lasciò di stucco chiunque posasse gli occhi su quell’opera strepitosa. Eppure nel 1535, Michelangelo fu ingaggiato nuovamente dal Vaticano per rendere la Cappella Sistina ancora più strepitosa, affrescando il Giudizio universale sulla parete di fondo.

Anche noi ci siamo prodigati per rendere il soffitto del nostro Ducato ancora più bello e funzionale installando 4 punti luci.

A dire la verità all’inizio non volevamo montare nessuna luce direttamente sul soffitto. Avevamo paura che creasse un effetto troppo freddo e austero…stile stanza asettica. Ma dopo varie ricerche su internet e osservando tanti altri camper e van ci siamo ricreduti. Tutto sta nello scegliere la giusta lampada.

Lampade LED

Dopo lunghe ricerche su Amazon in Italia, Germania ed Inghilterra ti posso dire che non ho trovato dei faretti LED 12v che mi convincessero veramente.

Le caratteristiche a mio avviso fondamentali delle luci LED per camper sono:

  • 12 Volt di tensione di lavoro;
  • meno di 5 Watt per luce sarebbe l’ideale per minimizzare i consumi energetici;
  • una colorazione calda intorno ai 3000 K, per avere un effetto accogliente ed evitare l’effetto sala di ospedale;
  • sistema di montaggio semplice a molle;
  • profilo basso, massimo 2 cm di profondità. Chi ha più di 2 cm di spazio tra il soffitto interno del camper ed il tetto esterno?

Bene ora prova a cercare una lampada LED con questi requisiti…ti assicuro che non è facile. Alla fine abbiamo deciso di acquistare 4 faretti LED della Acegoo direttamente da Amazon.com in America. Lavorano a 12v, consumano solo 3W di corrente, hanno una luce calda (3200 K), un pratico sistema a molla ed uno spessore di circa 1.3 cm.

L’unica decente alternativa su Amazon.it mi sembrano questi LED della Dream Lighting, forse solo più scomodi nel montaggio.

Lampada LED 12v della Aceego per camper
Lampada LED 12v della Aceego per camper

Foro con sega a tazza

Per installare le lampade sai bene cosa bisogna fare vero?

Ebbene sì, dopo tutto il lavoro per rivestire il soffitto ora bisogna bucarlo. 🙂

Le dimensioni dell’anello interno ed esterno delle lampade sono circa 55 e 70 mm. Ci sono vari modi per creare il foro nel soffitto ma sicuramente il più semplice è utilizzando una sega a tazza. Si installa l’inserto con il giusto diametro della sega sul trapano, e si sega il legno fino a creare il buco. Abbiamo usato una sega con un diametro di 62 mm, perfetta per le lampade Acegoo.

Prima di forare, spendi un pò di tempo per valutare dove posizionare i punti luce. Noi ci abbiamo pensato tanto e scelto alla fine una configurazione a rombo per meglio adattarsi a tutto il resto dell’allestimento interno.

Valerio alle prese con la sega a tazza per fare il foro della lampada LED sul soffitto
Valerio alle prese con la sega a tazza per fare il foro della lampada LED sul soffitto
Si intravede il reflectix dell'isolamento dal foro per la lampada LED
Si intravede il reflectix dell’isolamento dal foro per la lampada LED

Collegamento elettrico delle lampade

Realizzato il foro manca solo far passare i fili elettrici dal foro verso la parete del furgone.

Come avete fatto che praticamente non c’è spazio?

Mi dispiace ma questo rimarrà un segreto. No scherzo, ora ti spiego.

Per far passare il cavo puoi usare un semplice metro a nastro. Attacchi con lo scotch una estremità del cavo elettrico alla punta del nastro. Poi inserisci il nastro nel foro e lo fai scorrere fino a arrivare all parete laterale del van. Non ti rimane che staccare lo scotch e ritirare il metro a nastro. Il filo sarà cosi passato sopra il rivestimento del soffitto con una estremità che pende nel foro della lampada.

Ti consiglio, prima di passare il cavo sopra il soffitto, di rivestire il cavo con una guaina protettiva in PVC per proteggerlo da possibili tagli o abrasioni.

Noi ci siamo completamente dimenticati di farlo. 🙂

Cavo elettrico attaccato all'estremità del metro a nastro
Cavo elettrico attaccato all’estremità del metro a nastro
Metro a nastro usato come guida per il cavo elettrico della lampada LED
Metro a nastro usato come guida per il cavo elettrico della lampada LED
Installazione della lampada LED sul soffitto del furgone
Installazione della lampada LED sul soffitto del furgone

Che opera meravigliosa

L’affresco di Michelangelo è rimasto, a distanza di secoli, la più grande opera dell’arte occidentale. Il Giudizio universale nella Cappella Sistina ha segnato la separazione dell’uomo forte e sicuro dell’Umanesimo, dal caotico e insicuro mondo del primo Rinascimento.

Anche il rivestimento interno del soffitto del nostro Ducato ha rappresentato un grande traguardo verso la conversione del furgone in un camper. Da quando il soffitto è finito possiamo accendere le luci (con una batteria temporanea) e continuare la conversione sotto la calda e luminosa luce delle 4 lampade LED. Mica male!

Rivestimento del soffitto del camper completo di luci LED
Rivestimento del soffitto del camper completo di luci LED

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6 commenti su “Rivestimento del soffitto del camper: altro che Cappella Sistina”

  1. Ciao, sto imparando molto dal vostro blog, veramente utile! Sto camperizzando il mio van (veicolo M1) con un allestimento mobile, senza omologazione ma volevo sapere se rifare gli interni in legno fai da te come voi, prevedeva qualche tipo di omologazione, infondo non vado a toccare nulla della struttura del furgone, sostituisco gli interni in plastica con pannelli in legno.
    Sapreste aiutarmi?
    Grazie mille

    Saluti, Maurizio

    Rispondi
    • Ciao Maurizio,
      come al solito il discorso è al limite e non ti posso dire con certezza che non avrai problemi.
      Ad esempio noi le perline di legno le abbiamo avvitate alla lamiera e già questa è considerata una modifica strutturale.
      Considera anche che va molto a discrezione di chi fa un eventuale controllo del veicolo.

      In bocca al lupo per la tua conversione 😉

      Rispondi
  2. Fantastici, duro lavoro che credo sia stato ripagato nel vedere il risultato finale.
    Spiegazione da ingegnere ma alla portata di tutti.
    State rendendo possibili sogni diciamo “impossibili”.

    Rispondi
    • Grazie Yuri 😉
      Finalmente qualcuno che apprezza le mie spiegazioni da ingegnere!
      Ti dirò che a distanza di tempo la cosa che ancora ci da più soddisfazione di tutte è il pavimento.
      Ogni volta che lo guardiamo ci domandiamo se siamo stati davvero noi a farlo 🙂

      Rispondi

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